Il ruolo dell’immunoterapia
Trascurata per anni, l’immunoterapia viene ora riconosciuta come uno strumento utile a prolungare la sopravvivenza in pazienti colpiti da diversi tipi di tumore.
La svolta è correlata alla scoperta dei “checkpoint immunitari” e allo sviluppo di strumenti terapeutici che annullino l’effetto bloccante che questi regolatori hanno sulla risposta del sistema immunitario verso il tumore.
I checkpoint immunitari sono i modulatori delle vie di segnalazione della tolleranza immunologica, cioè del meccanismo che evita la distruzione da parte del sistema immunitario delle cellule del nostro stesso organismo (cellule “self”).
Il coinvolgimento del sistema immunitario si articola attraverso linfociti e mediatori derivati dai linfociti, così come cellule proinfiammatorie e altri agenti attivi come il complemento. Uno dei checkpoint immunitari più studiati è, per esempio, l’A2AR (Recettore A2A dell’adenosina). L’adenosina infatti è presente in concentrazione relativamente alta nel microambiente tumorale: legandosi all’A2AR si scatena un feedback negativo che sopprime la risposta immunitaria.
Queste attività non si limitano a processi citotossici: studi recenti stanno a dimostrare l’attività del sistema immunitario sullo sviluppo delle metastasi. Sfortunatamente, esistono anche molteplici elementi che interferiscono in modo negativo con lo sviluppo dell’immunità tumorale.
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