Scoprire l’interazione tra l’acidosi extracellulare e le cellule del sistema immunitario

Scoprire l’interazione tra l’acidosi extracellulare e le cellule del sistema immunitario

18 Settembre | Oncologia | Redazione

L’acidosi extracellulare è una peculiarità dei processi infiammatori. L’accumulo di protoni nello spazio extracellulare è spesso associato con le reazioni infiammatorie rivolte verso i batteri nei tessuti periferici, dove sono frequentemente osservati valori di pH attorno a 5,5.  Innumerevoli evidenze indicano che acidosi e ipossia sono caratteristiche dei tumori e indicative di progressione del tumore stesso. Usualmente, la cellula neoplastica mostra un elevato metabolismo glicolitico che conduce ad un calo del pH nel microambiente tumorale, a causa della produzione di acido lattico.

L’effetto Warburg scoperto nel 1920 da Otto Warburg e collaboratori descrive l’elevato livello di assorbimento di glucosio e la scelta preferenziale di produrre lattato da parte delle cellule neoplastiche, anche in presenza di elevati livelli di ossigeno. Non è solo il metabolismo della cellula cancerosa che contribuisce all’acidificazione dello spazio extracellulare: in aggiunta, l’apparato vascolare del tumore, scarso e disorganizzato, impedisce una efficiente rimozione dei protoni dallo spazio extracellulare, determinandone l’acidificazione. È altresì interessante constatare che l’acidosi extracellulare favorisce la crescita del cancro in situ e stimola la produzione di metastasi.

Non è ancora chiaro come le cellule riconoscano la presenza di protoni e come reagiscano, ma si stanno studiando i recettori per il pH, per comprendere come le cellule riconoscano i protoni e la loro conseguente reazione biochimica.

 

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